Ecco il rapporto sopra gli eventi del festival svoltisi Martedi11.
Si inizia la giornata con il work in progress dell’ attesissimo seguito del lungometraggio in CGI “How to Train Your Dragon”. Quest’ anno tutti gli eventi di questo genere sono stati spostati nella sala “Pierre Remy”. Immaginate una saletta di medie dimensioni allestita in un antico palazzo con fuori una folla impressionante che spera di poterci entrare e riuscirete a cogliere il problema.
Prima di iniziare la discussione ci viene amabilmente ricordato che trattandosi di un film non ancora finito se qualcuno avesse la malaugurata idea di fare foto o registrare suoni subirà le seguenti situazioni: 1) Verrà buttato fuori dalla sala.2) Gli verrano annullati tutti i biglietti prenotati. 3) Gli annulleranno il pas per ogni altro evento e quarto (non detto ma probabile) dovrà subire l’ira della folla visto che interromperebbero subito la conferenza!
Queste cose si conoscevano già dagli anni passati, ma sentirselo dire più volte nello stesso giorno fa capire sia l’importanza degli eventi proposti in gran numero che la serietà organizzativa.
La conferenza vede sul palco il registya di questo secondo capitolo, Dean Deblois e la produttrice sia del primo che del secondo film Bonnie Arnold. Il film fa parte di una trilogia e questo segmento centrale é ambientato cinque anni dopo il primo, i personaggi sono cresciuti ma è stato mantenuto il fascino che li caratterizzava nel precedente. Della storia non si dice molto ma dalle immagini sembra che ci sarà uno scontro tra il protagonista, il cavaliere dei draghi Icab e la sua nemesi, un caccitore di draghi. Viene sottolineata l’importanza del nuovo programma usato in grado di aumentare le possibilità di modellare le masse dando risultati superiori per mimica, recitazioni e movimenti dei personaggi. Per meglio comprendere vengono mostrati degli spezzoni che partono dallo storyboard animato alle successive fasi di produzioni arrivando alla scena finale. Il risultato è talmente notevole che il pubblico non trattiene l’ entusiasmo applaudendo di continuo.
L’equipe di animatori al lavoro è la stessa del primo film (e restera la stessa per il terzo) e sia loro che i nuovi arrivati hanno duvuto seguire lezioni di volo per meglio capire come rendere sia il volo dei draghi che quello della nuova tuta/aliante del protagonista. Non per niente il loro motto è ” Lavoriamo per fare il miglior film possibile”.
Il pubblico fa varie domande e tra queste c’è ne una sul finale di questo secondo capitolo, perche nelle trilogie spesso resta aperto per proseguire subito nel successivo. Il regista ammette che il terzo film è molto importante per loro, ma vogliono fare un film che possa reggersi anche da solo evitando questo problema. Per vedere se ci sono riusciti dovremo aspettare l’uscita del film nel 2014, chi è in sala non lo mancherà!
Segue la seconda parte dei corti in concorso, anche questa è una serie di ottimi lavori di qualsiasi provenienza. Che si tratti di una versione di cappuccetto rosso fatta dal Cinese Jiaxing Lin, di una stora dipinta a olio su vetro dal belga Robbe Vervaeke, di una ballata blues del belga Rèmi Vandenitte, del nuovo irriverente corto dello statunitense Bill Plympton o dell’ imbarazzante situazione del non ricordarsi il nome di un vecchio amico del canadese Chris Vaudreuil sono tutti corti meravigliosi che renderanno ardua la scelta di un vincitore.
Altro importante evento non fotografabile è stata la prima mondiale di “Get a Horse”, il nuovo corto Disney con Topolino disegnato in uno stile anni venti partendo da disegni ritrovati di un quarto corto mai realizzato o andato perso.
Sul palco salgono la produttrice Doroty McKim, la diretrice del restauro dei film disney Lauren MacMullan ( che ha scoperto le tracce del vecchio film e ha curato la parte storica) e la leggenda dell’ animazione Disney Eric Goldberg, da subito acclamato dalla folla.
Goldberg parla delle differenti versioni di Mickey Mouse tra il primo film, “Plene crazy”, il successivo e celebre “Steamboat Willie” e l’attuale disegnando velocemente le differenti versioni (Tripudio). segue la proiezione dei due celebri corti ( che restano sempre fantastici da vedere) e dopo ecco il corto. Indossiamo i nostri occhiali per la stereoscopia ( una sorpresa) e vediamo questa storia con tutti i personaggi campagnoli dei primi film che suonano su in carro di fieno, arriva Gambadilegno in auto e rapisce Minni, topolino lo insegue aiutato da Orazio ma nello scontro bucano la tela e finiscono sul palco in CGI (!), il finale non tocca a me dirlo, ma nei titoli di coda vedo che dietro al corto c’è un produttore esecutivo che risponde al nome di Jhonn Lassater e questo spiega tante cose.
Finito il corto salgono sul palco gli autori, colui che si è occupato della verszione 3D racconta come sia proceduto il lavoro. Allora viene rivelato un ulteriore motivo di meraviglia, il corto è stato ultimato la settimana scorsa!
Inizia un sentito applauso lungo alcuni minuti, ma non è solo un applauso verso i grandi talenti che hanno lavorato alla realizzazione del film, era un applauso verso tutto cio che Topolino simboleggia, verso quello che la Disney ha prodotto dal ventotto fino a oggi e che tutti noi conosciamo. L’entusiasmo del pubblico era un grazie continuo, ha commosso i realizzatori e lasciato una bella sensazione a tutti i partecipanti.
Segue l’evento per la stampa sui 25 anni del reprto RenderMan della Pixar dove i grandi del reparto rendering hanno riassunto la loro evoluzione dall’ inizio nel 1988 fino alle ultime soluzioni fatte per il corto ”The blue umbrella” che hanno reso possibile le espressioni facciali di case, tombini e altro. Un gruppo che ha sempre affrontato la sfida per rendere il rendering un processo più facile e veloce ottenendo risultati tra i migliori in assoluto senza smettere di divertirsi. Per intendere sappiate che all’ entrata è stato consegnato un biglietto a tutti e alla fine della conferenza sono stati estratti a sorte tre premi: al 3° l’art book di Monster University, al 2° una felpa Pixar Monster University e al 1° un orologio!
Dopo la conferenza c’è un rinfresco che si conclude con un discorso di ringraziamento che uno dei RenderMan tiene su un tavolo insieme a un collega incaricato di tradurre in francese.
Parlando di un altro dei lungometraggi in concorso davvero notevole è il film spagnolo a pupazzi animati “O Apostolo”. Il film sarebbe dovuto passare come fuori competizione già durante l’edizione 2012, ma non venne mandato e ritrovarselo tra i concorrenti è un piacere. Si tratta di un bel film dell’ orrore vietato ai minori di 15 anni che racconta la storia di un evaso che per recuperare il bottino di una rapina fatta da un suo amico si finge uno dei pellegrini sulla via di Santiago e va in un sordido paesino nascosto dentro una foreste che si capisce subito essere maledetto. Li tra un parraco modellato sul Nosferatu di Mornau e dei paesani feroci che rapiscono i pellegrini per oscuri riti, il protagonista cadrà vittima di una maledizione sacra che lo costringerà a opporsi al male rischiando la propria vita, in tutto questo si infila anche un arciprete avido alla ricerca di un monile e il suo sventurato segretario. Riuscirà il protagonista a salvarsi, redimersi e iniziare una vita onesta?
Grande l’animazione dei pupazzi e meraviglioso la scenografia, c’è anche una parte fatta in disegni animati ma nello stile dei manoscritti miniati spagnoli medioevali usa per spiegare le maledizione del villaggio che mette i brividi per i disegni diabolici. E questa è l’ennesima dimostrazione di quento i film a pupazzi animati riescano bene nel genere horro/grottesco.
E adesso via a vedere altre cose.
by Aladar - 12 giugno 2013 -
http://www.afnews.info/wordpress/2013/06/annecy-2013-2giorno-sorveglianza-speciale/
afnews.info - ISSN 1971-1824 - http://www.afnews.info/wordpress
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