Dal nostro punto di vista, ché ai bambini (e ai ragazzini) teniamo in modo speciale, il panorama offerto in Italia è decisamente troppo scarso, poco vario, non abbastanza stimolante ecc. ecc. ecc. I nostri parametri minimi sono molto alti, perché alta è la considerazione che abbiamo per il Futuro dell'Umanità. Ribadito questo concetto di base (che potrebbe vederci insoddisfatti ancora a lungo), veniamo alla realtà attuale, in cui al Futuro dell'Umanità in Italia si offrono da un lato i "prodotti Disney" e dall'altra i "prodotti Cattolici" (e il resto sembra, per ora, non avere ancora "numeri" significativi). Tra questi prendiamo per ora in esame le due riviste settimanali principali. Topolino sta evidentemente cercando di fare, nella sua nuova Direzione ormai consolidata, dei passi in avanti: alcune storie vengono contestualizzate con redazionali ad hoc, per esempio, a fronte di inevitabili alti e bassi, e trattano temi che uniscono al divertimento puro stimoli utili a far sviluppare, nei giovani lettori, capacità critica e intelligenza. Altre, purtroppo, sembrano produrre esattamente l'effetto opposto. Ma l'impressione che ne ricaviamo è che ci sia la volontà di andare in una direzione positiva. Insomma, qualche segnale incoraggiante e molte speranze da concretizzare. Con i (quasi) inevitabili limiti di una casa editrice "mono-stile", ma qui non siamo in Francia, dove una legge aveva imposto al Topolino locale di pubblicare anche storie di autori nazionali con personaggi di proprietà degli autori stessi, favorendone così, a forza, la varietà di stili, temi ecc. Il Giornalino ha anch'esso cambiato Direzione, ma non, ovviamente, la direzione che è caratteristica di questa longeva testata cattolica. Ora gode di un periodo particolare, segnato dai festeggiamenti per gli 85 anni di vita, che vede la ripubblicazione di gioielli del passato, commentati puntualmente da Davide Barzi, dalla notevole Petra Cherie di Attilio Micheluzzi, al Larry Yuma di Claudio Nizzi e Carlo Boscarato ecc. Questo arricchisce la testata, ma non facilita la comprensione di un nuovo corso stabilizzato, che quindi esamineremo in seguito con più attenzione, per quanto riguarda i fumetti. Non entriamo, invece, nel merito dei redazionali, come dire, "naturalmente di parte", in quanto trattano temi specifici della teologia. Non prendiamo quelli in considerazione, per i motivi detti, e ci occupaimo solo degli altri redazionali, che valutiamo positivamente perché curati, attenti ai giovani lettori, capaci di affrontare tematiche complesse e difficili con equilibrio. Per capirci, temi come la scienza, o quello della molteplicità delle religioni, o dell'ateismo, o della sessualità, o della cronaca quotidiana ecc., vengono di norma proposti in modo chiaro, onesto e sensato (al di là della possibile differenza di opinioni, anche da parte dei lettori, su specifiche questioni, si capisce). Tanto che noi, che non siamo ne' fedeli ne' credenti, ci siamo talora trovati, in passato, ad apprezzare più i redazionali che non i fumetti pubblicati. In conclusione, continua a esserci, sui grandi numeri, poca possibilità di scelta in Italia, rispetto a quanto dovrebbe esserci per i nostri figli, ma ci sono realtà che, come abbiamo rilevato, consentono qualche speranza, il che non è poco dalle nostre parti. Nella calura di questa estate non andiamo oltre. L'autunno ci dirà se ci saranno ulteriori sviluppi.
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