La lunga e dolorosa frattura che ha segnato l'Europa nella seconda metà del Novecento ha prodotto una mutilazione culturale gravissima, perchè ci ha reso estranea buona parte di quello che veniva elaborato, scritto e pensato da Belgrado a Sofia, da Zagabria a Kiev. Dalla musica all'architettura, dal cinema al teatro, una porzione consistente della cultura continentale si è sviluppata senza che noi, europei della parte occidentale, ce ne rendessimo conto. Naturalmente anche il fumetto è stato vittima di questa logica, anche se in qualche paese - soprattutto Austria e Francia - non è mai mancata la voglia di allungare lo sguardo oltre i rigidi confini imposti dalla logica bipolare. E proprio dalla Francia arriva un libro che ci permette di aggiungere qualche tessera a questo mosaico frammentario. Si tratta di "Stripovi: Bande dessinée indépendante et contemporaine en Serbie et en Croatie". Come si può intuire, si tratta di un'antologia del fumetto indipendente serbo e croato. Del resto, la Francia vanta una lunga tradizione di artisti stranieri che hanno rappresentato un prezioso ponte culturale con l'Europa centro-orientale. Anche nel campo che ci interessa: valga per tutti l'esempio di Enki Bilal, nato nel 1951 a Belgrado da padre bosniaco e madre ceca. "Stripovi" è curato dalla disegnatrice Johanna Marcadé e pubblicato da Turbo Comix insieme al Courrier des Balkans, il più importante sito francese dedicato ai temi politici e culturali dell'area balcanica. Il libro del quale parliamo può essere ordinato dal suo sito. Fra gli artisti presenti su queste pagine troviamo il serbo Aleksandar Zograf, già ben noto nel nostro paese, accanto ad altri per noi ignoti, come Lazar Bodroža, Igor Hofbauer e Wostok. Oltre alle numerose tavole il libro contiene un'interessante storia del fumetto indipendente jugoslavo, alcune interviste e altro materiale documentario. Un'opera molto stimolante, una lettura (quasi) obbligata per tutti coloro che leggono la lingua di Voltaire. [Articolo di Alessandro Michelucci]
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