Da qualche tempo il cinema d'animazione si rivolge con sempre maggiore frequenza al pubblico degli adulti, anche se le produzioni più numerose sono ancora destinate ai ragazzi. Ma i recenti successi internazionali di film come Persepolis, sulla storia antica e recente dell'Iran, narrata dai pungenti fumetti di Marjane Satrapi, o alcuni prodotti israeliani dedicati, in chiave pacifista, all'eterno conflitto tra arabi ed ebrei, dimostrano che è possibile affrontare temi difficili anche attraverso l'aiuto di disegni e sceneggiature che spesso derivano dai fumetti, altro genere all'inizio destinato ai più piccoli e col tempo cresciuto e maturato. Dal 2 al 5 aprile prossimi si svolgerà a Rapallo e in altre località della Riviera ligure l'annuale edizione di Cartoons on the Bay, la manifestazione internazionale della RAI dedicata a una rassegna pressocchè completa della produzione del cinema d'animazione di tutto il mondo. Saranno ovviamente i programmi destinati alla televisione a fare la parte del leone, con molte novità, qualche retrospettiva (su Barbapapà, per esempio) e omaggi a maestri dell'animazione. In Italia il cinema d'animazione, malgrado le solite difficoltà, sopravvive grazie soprattutto all'impegno di piccoli gruppi ricchi di inventiva, e magari scarsi di mezzi finanziari, che producono sigle televisive per programmi e spot pubblicitari, e serial - spesso coprodotti con il Giappone e la RAI - destinati al pubblico di quella che una volta era la celebre TV dei ragazzi. Molte cose si vedranno in questa rassegna, come un videogioco ispirato a Diabolik, che forse anticipa un prossimo ciclo animato, o come la nuova rilettura di VIP Superuomo che Bruno Bozzetto ha trasformato in un più attuale PsicoVip, o come il lungometraggio Cuccioli prodotto dal gruppo Alcuni dei fratelli Manfio di Treviso. Altri autori saranno presenti, come il torinese D'Alò che dopo il successo della Gabbianella sta lavorando all'impegnativo progetto di un Pinocchio tutto italiano, che possa competere con quello realizzato nel 1940 da Walt Disney. Finora solo Giuliano Cenci ha prodotto, nel 1972, Un burattino di nome Pinocchio, passato quasi inosservato, mentre maggiore successo avevano ottenuto, molti anni prima, le versioni a fumetti di Galleppini e di Jacovitti. Tra quello che bolle nell'animazione italiana, ci piace infine segnalare l'impegnativo progetto che sta portando avanti un gruppo di animatori che fa capo allo sceneggiatore Romano Garofalo, e che coinvolge alcuni fra i migliori disegnatori italiani di fumetti. Il programma è decisamente ambizioso ed è stato in parte già realizzato, con cicli di cortometraggi di pochi minuti dedicati a situazioni e personaggi della vita quotidiana, come il vigile, il tifoso, il prete, il vecchio quartiere, ecc., e altri che trasportano nel cinema d'animazione eroi dei fumetti, come il Johnny Logan ideato dallo stesso Garofalo negli anni Settanta, o Mostralfonso, o Slim Norton, disegnato da un grande del Disney made in Italy come Giorgio Cavazzano. Oltre al maestro veneziano, sono coinvolti nell'iniziativa Silver e Clod, Leo Cimpellin, Marzio Lucchesi, Giorgio Trevisan e altri autori, tutti impegnati in questa sorta di scommessa produttiva e artistica, che intende dimostrare la vitalità dello spettacolo disegnato anche in Italia. [Carlo Scaringi]
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