Le date della mostra Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni, sono state annunciate da FMAV – Fondazione Modena Arti Visive organizzatrice dell’Evento, curato da Francesca Fontana, ed Enrico Valbonesi
L’evento vuole rappresentare un viaggio dalla fine degli anni Settanta ai giorni nostri che suscita i ricordi d’infanzia accompagnando il visitatore all’interno di quella stagione di ‘anime boom’ che tanto profondamente ha segnato l’immaginario collettivo. Il viaggio partira il prossimo 12 settembre e durare fino al 10 dicembre 2020.
Il Comunicato Stampa
“Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni”, a cura di Francesca Fontana ed Enrico Valbonesi, è realizzata a partire dai materiali conservati all’interno della Collezione Museo della Figurina, donata nel 1992 da Giuseppe Panini al Comune di Modena e oggi gestita da Fondazione Modena Arti Visive.
La mostra si focalizza sul legame tra manga e anime, mettendo in evidenza come nella maggior parte dei casi i cartoni animati giapponesi siano derivati da prodotti editoriali, sebbene non manchino esempi del percorso inverso, per cui celebri anime hanno ispirato la creazione dei corrispettivi manga. Il percorso espositivo illustra la nascita e le modalità di diffusione tipiche di queste forme di intrattenimento, insegna a decodificarne il linguaggio peculiare e i segni grafici, spiega i generi principali in cui vengono suddivisi i manga, da quelli per l’infanzia – i cosiddetti kodomo– agli spokon a tema sportivo, passando attraverso i cartoni animati del World Masterpiece Theater tratti da opere letterarie occidentali. Alcune sezioni sono dedicate al genere femminile shōjo, di cui fanno parte le celeberrime maghette e le storie sentimentali, e shōnen, storie avventurose per il pubblico maschile, con un focus sui mitici robottoni come Mazinga e Danguard.( senza dimenticare Capitan Harlock e l’universo narrativo di Leiji Matsumoto, fra i protagonisti della prima ondata di anime giunti in Italia.)
Proprio gli anime risultano i protagonisti assoluti dell’editoria delle figurine dagli anni Ottanta in poi. Kiss me Licia, L’incantevole Creamy, Occhi di gatto, Holly e Benji, per fare solo qualche esempio. Oggetto di censura che spesso li ha snaturati, questi cartoni animati sono stati criticati aspramente da pedagoghi, genitori e opinionisti. Oggi invece, anche in ambito accademico, sono fioriti studi che riconoscono agli anime un posto importante nel cinema di animazione internazionale, il merito di avere reinventato generi come la fantascienza, il feuilleton, la sit-com e di aver saputo sviluppare un linguaggio nuovo all’interno dei limiti di un budget ridotto. .
Fonte Consultata: FMAV
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July 31, 2020 at 06:52PM ifttt
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