Aperitoon di settembre. Tra cortometraggi, legge sul Cinema e collegamenti telefonici si torna a parlare d’animazione.

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Aperitoon di settembre. Tra cortometraggi, legge sul Cinema e collegamenti telefonici si torna a parlare d’animazione.

Dopo una pausa estiva torna l’appuntamento mensile per gli appassionati d’animazione torinesi. Sempre nel Bar Blah blah e sempre dalle 20:00 mercoledì 20 si è svolta l’Aperitoon di settembre.

Emiliano Fasano inizia dedicando l’evento alla memoria del “Cartoon d’Or”. Il celebre premio dato ai cortometraggi a partire dal 1991 che si è recentemente deciso di abolire. Hanno deciso di sostituirlo con l’ Emile Adwars per il cortometraggio animato, premio preesistente a cui si è deciso di dare più importanza. Sui motivi che hanno portato a ciò non si possono che avere dubbi e perplessità. Ma si spera che l’Emile Adward per il cortometraggio animato possa diventare un trampolino di lancio per gli autori come lo fu il Cartoon d’Or.

Si inizia vedendo il cortometraggio che per primo vinse il premio nel ’91. “Creature comforts” di Nick Park.

Dopo il corto sale sul palco Annalisa Russo, la direttrice del festival “TheGIFER”, giunto alla seconda edizione. Che dal 2 al 5 novembre si terrà in vari punti della città. La gif può essere considerata il linguaggio che si adatta di più ai nostri tempi, una forma d’arte particolare che da molte possibilità.

Il premio consiste in un trofeo più una mostra nella Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Ma le gif migliori verranno trasmesse lì, al museo del cinema e nella Galleria Sabauda. A differenza dell’anno scorso le gif partecipanti devono seguire un tema. Questo è “Passato/futuro”. Legato ai festeggiamenti per i 30 anni dalla nascita del formato gif. Che ci dicono nato per la meteorologia.

L’ultimo giorno per mandare delle gif è il 29 settembre.

Viene proiettato il cortometraggio “Eva” di Chiara Tessera. Cortometraggio a disegni animati dal bianco e nero molto netto e linea chiara che racconta l’intervista fatta a una camgirl per un documentario che diventa un confronto tra la protagonista e il “regista” che, fuoricampo, muove la camera e finisce col giudicare con maligno piacere.

L’autrice racconta quanto sia stato lunga la lavorazione. Doveva essere il suo film di diploma e l’aveva iniziato nel ’14 sotto l’onda di ricerche personali e delle tante discussioni sull’uso del corpo della donna che venivano fatte ai tempi per cause sia di squallide vicende politiche, che delle molte discussioni sull’uso dei media da parte dei giovani.

Il corto ha avuto una lavorazione difficile. Inizialmente aveva tentato di farlo in Stop Motion, ma il risultato non la convinse e arrivò al disegno asettico, in bianco e nero senza mezzi toni, che risulta perfetto per raccontare questa storia diretta e senza peli sulla lingua. La realizzazione, lenta, difficile e fatta da sola, le ha fatto capire che l’animazione è un lavoro di squadra perché altrimenti diventa troppo faticosa. Adesso Chiara Tessera fa parte del Gruppo Ibrido e sta mandando il suo corto in vari festival d’animazione dove si farà certamente notare. Gli piace fare parte del gruppo Ibrido. Fanno sia progetti d’insieme che individuali, chi scrive spera che farà altri corti, non da sola, naturalmente.

Viene chiamata sul palco Donatella Leone di Cartoon Italia per spiegare come funziona la nuova legge sul cinema per l’animazione. È molto felice che si sia arrivati a farla. Quando andarono al ministero la prima volta si trovarono davanti persone che non sapevano nemmeno che in Italia si facesse cinema d’animazione. Ma adesso la nuova legge darà 6,5 milioni di euro di contributi selettivi. Gli sceneggiatori potranno chiedere fondi per le loro storie, ci saranno diversi tipi di bandi per i vari aspetti del lavoro (sviluppo, pre produzione, post produzione ecc).

Ogni azienda ha diritto a contributi automatici sulla base del lavoro fatto nei cinque anni precedenti. Grazie ai bandi si potranno aiutare gli emergenti a presentare progetti che possono essere finanziati. Per farlo basta essere produttori e risiedere in Italia. Grazie a una tax credit converrà di più mantenere il lavoro in Italia così diminuiranno le produzioni appaltate a studi esteri. Hanno lavorato molto ai bandi e quando partiranno sarà un grande inizio.


A questo punto parte il momento dell’ospite eccezionale della serata. Si tratta di Marino Guarnieri di “Mad Enterteinment”, uno dei quattro registi de “La gatta Cenerentola” in collegamento telefonico da Napoli.

Emiliano Fasano chiede subito come stanno vivendo questo momento con il loro film nelle sale. Guarnieri risponde che si stanno muovendo troppo. Lavorando continuamente nello studio gli sembra strano passare tanto tempo girando per festival, facendo presentazioni e parlare al pubblico. Ma è una cosa che si deve fare.

Quando si fanno presentazioni di film animati in Italia di solito vanno a parlare i doppiatori e il regista. Loro a Venezia sono saliti sul palco con tutta lo studio proprio per far capire quante persone siano coinvolte in questo lavoro di squadra.

Tra i doppiatori del film c’è sua figlia che doppia Mia, la protagonista, bambina. Guarnieri racconta che non era d’accordo perché lo sentiva come una sorta di incoraggiamento del nepotismo nello studio. Ma i colleghi lo hanno spinto e sua figlia, all’epoca, aveva proprio tre anni, quindi perfetta per doppiare Mia da bambina.

Per animare hanno usato Blender. Forse è il primo lungometraggio realizzato interamente con questo programma.

Parlando di come hanno realizzato il pulviscolo di cui è piena l’aria dice che sentivano di dover rendere visibile il miasma, il malessere e il degrado che riempie il luogo. Rendere la sensazione di fastidio della cenere che ti passa davanti agli occhi rendendo tutto più reale.

Uno di commenti che gli ha fatto più piacere sentire è quello di un’anziana signora che gli ha detto “Sembra un film normale”. Era proprio il risultato che cercavano. Un film d’animazione non solo per famiglie e non solo apprezzato da pochi appassionati/nerds ma in grado di colpire gli appassionati di cinema in generale.

C’è molto di loro nel film, non solo come storia ma anche fisicamente. Hanno usato la motion capture e fatto i movimenti per molti personaggi. C’è molta Napoli e napoletanità.

Parlando della possibilità del film agli Oscar gli hanno spiegato che ci sono due possibilità. Una che possa essere presentato come “Miglior film in lingua straniera”. Per fare questo dev’essere scelto dall’Italia e mandato in concorso. Altra possibilità è essere selezionato nella categoria “Lungometraggi animati”. Ma per fare questo il film dev’essere uscito negli USA. Loro tenteranno di farlo uscire.

L’ultima domanda è sul cortometraggio “Simposio suino in re minore” mandato prima del film. L’autore è Francesco Filippi, un ragazzo di 24 anni davvero in gamba. Un genio visivo già due volte selezionato al David di Donatello per il cortometraggio. Uno che ha deciso di tentare fortuna all’estero e è diventato collaboratore con Bill Plymptoon. Il cortometraggio è iniziato e si è evoluto in molti anni. Lui li ringrazia sempre per averlo aiutato a realizzarlo. Ma Guarnieri confessa che loro hanno avuto il timore di averlo rallentato involontariamente con discorsi vari. Sono stati davvero felici di collaborare con lui e sperano che possano continuare a farlo.

Del perché mettere un cortometraggio all’inizio si parla di Luciano Stella e di come vede il cinema. La situazione dei cortometraggi in Italia è piuttosto triste. Non esistono veri spazi per vederli ne in TV ne al cinema. Tutto è concentrato nei festival dove vanno solo gli appassionati. Meno male che ci sono questi festival, ma tutto il resto impedisce che il grande pubblico possa conoscere i cortometraggi e, di conseguenza, i registi non ne fanno anche se vorrebbero. Mandare un cortometraggio prima di ogni lungometraggio nei cinema sarebbe la soluzione ideale. Chi scrive deve riconoscere che questo è un po’ il sogno di tutti gli appassionati di cinema e la Mad Enterteinment non si limita a sognarlo ma lo fa.

Per chiudere la conversazione Marino Guernieri ricorda a tutti quelli che non sono andati ancora a vedere “La gatta cenerentola” al cinema di andare a vederlo e dire agli altri di andare a vederlo se gli è piaciuto. Nel caso contrario dire agli altri di andare a vederlo per verificare se anche a loro non piace.

Salgono sul palco due rappresentanti dello studio Enanimation per parlare di una novità organizzata dal loro studio. Un corso per diventare artisti dello Storyboard.

In dieci e più anni che sono la dentro loro hanno fatto di tutto, ricoprendo i vari ruoli della pre produzione, produzione e post produzione di serie animate e acquisendo una grande esperienza soprattutto nel design dei personaggi e nel fare gli storyboard.

In questo momento l’animazione italiana sta crescendo rigogliosa e le produzioni aumentano, tanto che le persone in grado di fare storyboard stanno diventando troppo poche e nonostante ci siano molte scuole di animazione l’insegnamento sul come fare gli storyboard è spesso ridotto all’essenziale, troppo poco per un’azienda che ha bisogno subito di espertissimi. Per risolvere il problema Enanimation ha organizzato questo corso rivolto soprattutto a chi ha già dimestichezza con l’animazione o almeno abilità nel disegno. Verrà svolto nel loro studio, a stretto contatto con i professionisti e utilizzando tutti i programmi realmente usati nella produzione. Cosa molto più efficace di un corso scolastico. Viene garantito che a fine corso si sapranno fare perfettamente gli storyboard.

Si faranno molte ore di teoria per far capire come lavora un artista dello storyboard. Un lavoro dov’è importantissimo non tanto essere eccellenti nel disegno ma essere in grado di rendere bene lo emozioni, cosa che nel fare gli storyboard è la più importante, insieme alla capacità registica per decidere come rappresentare una scena.

Il corso inizierà il 30 ottobre e avrà al massimo sei partecipanti per gruppo. I corsi verranno fatti per tre mesi, dureranno 480 ore e costeranno 2.450,00 .

Viene proiettato il cortometraggio “Bella di notte” di Paolo Zucca. Lo presenta l’animatore Fabio Valesini. Cortometraggio realizzato nel 2014 tra Milano, Cagliari e Berlino. Racconta la storia di un viaggiatore capitato in un paese dove tutti sanno che c’è una maledizione che comporta fantasmi e vendette ma nessuno fa nulla per fermarla. Paolo Zucca è autore di cortometraggi e film dal vivo molto apprezzati e vincitori di numerosi premi. Fabio varesini è stato coinvolto insieme agli altri animatori sono stati coinvolti in questo corto fin dall’inizio e gli è subito piaciuta la storia. Paolo Zucca aveva chiaro in mente cosa voleva realizzare. Questo non è stato un male, anche se, come persona che non ha mai lavorato con l’animazione ma vuole farlo, è stato un continuo dibattere tra loro per spiegargli le differenze tra fare un corto dal vivo e uno d’animazione.

L’idea originale di Paolo Zucca era di mandarlo prima del suo lungometraggio “L’arbitro”, ma purtroppo non è stato possibile e il corto, per motivi che non si conoscono, all’epoca girò poco. Adesso hanno ottenuto il permesso del regista per riproporlo in giro. Attualmente Fabio Varesini lavora nello studio d’animazione “Alkanoids” e fa pubblicità e altre cose, come un progetto di realtà aumentata per un evento che si chiama “Alchemica”. Corti personali ne ha iniziati tanti, uno lo sta per finire e appena fatto lo manderà in una prossima Aperitoon.

Chiude la serata Eugenia Gaglianone, che annuncia un evento interessante a cui stanno lavorando da mesi. Il centenario della rivoluzione russa. Una serie di proiezioni cinematografiche sparse in vari luoghi della città. Un programma ricco di film e cortometraggi che partirà da ottobre e presenterà un bel numero di produzioni pregiate, non troppo note o ignorate dal grande pubblico. Naturalmente non mancheranno i cortometraggi animati. Vi terremo aggiornati sull’evento.

E con la proiezione di diversi cortometraggi vincitori del Cartoon d’Or si chiude l’Aperitoon di Settembre. Un anno è già passato dalla prima Aperitoon e molte cose sono potute accadere grazie agli incontri fatti in queste serate. Molti progetti sono stati presentati, molti grandi ospiti hanno potuto parlare e mostrare il loro lavoro.

Chi scrive è molto grato che tutto ciò esista e si stia lentamente espandendo in altre città. Segno della nascita di una nuova coscienza dell’animazione italiana.



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