La “disfatta” di Tolosa alza il velo sullo stato (reale) dell’Animazione italiana

La “disfatta” di Tolosa alza il velo sullo stato (reale) dell’Animazione italiana

L’animazione italiana al Forum Cartoon

13-16 settembre 2016,  Tolosa (Francia)

Fate conto che si giochi Francia-Italia questa sera. E che uno si metta a vedere la partita di calcio pensando che, sì, si possa anche perdere, ma insomma che ce la giochiamo.

E invece poi l’Italia perde 28 a 1. E meno male che c’è il gol della bandiera.

Una disfatta. Esattamente questo è accaduto al Cartoon Forum, l’evento organizzato a Tolosa dalla Comunità Europea per lo sviluppo dell’industria dell’animazione nel nostro continente. Qui vengono presentati a produttori e broadcaster le possibili nuove serie d’animazione che saranno in tv nei prossimi anni. E, appunto, la Francia ha presentato 21 progetti da sola e 7 in coproduzione.

L’Italia aveva un solo progetto.

Per rimanere nella metafora calcistica avremmo perso con quasi tutte le nazioni europee, e sarebbe stata una Caporetto anche con la Spagna (4), l’Irlanda (8), la Polonia (4), la Germania (8).

La faccenda diventa ancora più grave quando si vanno a verificare le presenze degli addetti ai lavori nei diversi incontri. La Francia ha avuto anche l’incontro con il maggior numero di presenze (307 per “Kung Fu Brothers”, presentato da Millimages) seguito da un altro progetto francese, con 300 presenze (“Runes di “Les Armateurs”). Poi è una continua lista di produzioni francesi, irlandesi, inglesi, con l’apparizione della Svizzera, del Belgio, della Germania e del Canada. La classifica arriva fino al 36mo incontro con 132 presenze, e l’Italia non c’è.

Non ci siamo proprio.

Con tutto il rispetto per Matitanimata, per Franco Bianco, regista e produttore e per Fabio Timodei, Francesco Bufardeci e Francesco Marconi, creatori del progetto “Supermimmo – The Original” che invece c’erano. Ma certo che un progetto si può presentare. Però manca la forza, manca il gruppo, la tattica, insomma, manca “il” progetto.

Sembra che allo Stato, alle istituzioni pubbliche, alla Rai, non interessi affatto che ci siano progetti d’animazione (che offrono posti di lavoro, visibilità internazionale alla nostra creatività, e solidità alla nostra industria culturale) o che non ci siano.

Bisognerebbe spiegare a qualcuno che se la Francia ha investito (in finanziamenti statali, in leggi, in progettualità), se il Cartoon Forum si fa a Tolosa, se su 28 progetti presentati ne realizzerà almeno due terzi, non è perché amano i cartoni animati. O forse sì. Nel senso che i cartoni animati sono cultura, e la cultura, accidenti, è lavoro, impegno, presenza e, anche, denaro. Loro l’hanno capito. Noi proprio no. E rimaniamo a guardarli giocare.

Luca Raffaelli
(Delegato Internazionale di ASIFA Italia)

Estratto dall’articolo che verrà pubblicato integralmente sul nuovo numero di Lanciostory, proposto qui su autorizzazione dell’Autore. – fonte: Asifa Italia



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