Ogni volta che affronto una fiaba, tranne questa divertente ed ironica versione di Sticks, mi viene l'orticaria. Ricordo un' infanzia di libri dei fratelli Grimm o dello stesso Andersen, dove orrori si susseguivano ad orrori. Lupi che mangiavano nonne, bambini abbandonati nelle mani di streghe, fanciulle congelate in bare di cristallo o principi trasformati in rospi. Non mi lamento, per carità: a mio padre era capitato Cuore di De Amicis! E ho detto tutto. Si riteneva, immagino, che presentare un mondo di orrori ai bambini servisse, in qualche modo, a preservarli dagli stessi. Ma quella non era educazione, era esorcismo!
La Sirenetta non faceva eccezione. Alla creatura marina le viene tagliata la lingua (dalla Strega del Mare), non ha anima immortale (normalmente si trasforma, alla morte, in schiuma di mare) conosce l'amore per poi perderlo immediatamente, le viene "commissionato" dalle sorelle l'omicidio del suo amato (questo però non lo fa e i danesi, riconoscenti, le hanno dedicato una statua).
Meno male che Disney c'è! Quel genio ha preso dalle favole l'atmosfera di tensione ma non i finali drammatici e scioccanti. Ha fatto dell'ironia e della comicità il segno distintivo dei suoi cartoons.
Per Anderson alla Disney forse hanno fatto meno fatica, trattandosi di uno scrittore con una forte vena pittorica, dato che per tutta la vita si è dedicato anche al disegno. Basta una sua frase per capirlo:" In mezzo al mare l'acqua è azzurra come i petali dei più bei fiordalisi e trasparente come il cristallo più puro".
Sicks, illustratrice e fumettista (ma è stata anche pittrice) parte da questa ispirazione. La sua personalissima interpretazione di Ariel, gioca sulla lezione di scuola Disney ma anche da quella dei manga più moderni.
Belli i colori, originali le sue trovate comiche, ironica la sua critica alla volgarità del mondo d'oggi. La scena della spiaggia di Ostia, straripante di tamarri è esilarante.
Non si pone tanti problemi interpretativi di tipo motivazionale, tipo: visto che le sirene non hanno un'anima immortale e che quindi, quando muoiono, non vivranno mai più, l'unico modo di procurarsela è quella di sposare un umano. O ancora: la diversità della sirenetta è il riflesso inconscio dell'omossessualità di Andersen, etc., etc.
Non si incaglia nella psicologia Sicks. Vuole divertirsi e divertire. Credetemi…basta e avanza.
[Recensione di Nico Vassallo]
LA SIRENETTA
di Sicks
Zandegù Editore
(pagine 16)
by Domenico Vassallo - 30 maggio 2013 - Domenico Vassallo, Recensioni-Segnalazioni
http://www.afnews.info/wordpress/2013/05/la-sirenetta-per-ridere-pero/
afnews.info - ISSN 1971-1824 - http://www.afnews.info/wordpress
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