Il generale De Gaulle è scomparso da molti anni, la “grandeur” è ormai un ricordo sbiadito e il nazionalismo si è stemperato nell’Europa unita. Resta solo Asterix a tener alta la bandiera dello sciovinismo francese, con le sue eterne lotte contro i Romani. In questi giorni compie mezzo secolo, essendo apparso per la prima volta – sulle pagine di “Pilote” – il 29 ottobre del 1959. Il suo è un successo universale, concretizzatosi in centinaia di milioni di copie vendute e in decine di cartonati, l’ultimo dei quali è in uscita in Francia, e poi in altri Paesi, Italia compresa. E’ realizzato da Albert Uderzo, francese di origini friulane, che sin dall’inizio ha fatto coppia con lo sceneggiatore Renè Goscinny che ha ideato Asterix e gli altri personaggi, Obelix soprattutto, pensando forse a Topolino, Pippo e compagnia. Goscinny infatti aveva fatto esperienza negli Stati Uniti dove aveva tentato inutilmente di entrare negli studios della Disney. Quel parziale fallimento segnò il successo suo e di Uderzo, perchè Asterix divenne subito popolare, soprattutto perché riusciva a incarnare perfettamente i sogni dei francesi, nazionalisti al massimo e sempre in cerca di occasioni per riscattare i colpi mancini della storia, a partire dalle sconfitte subite già dai tempi dei Romani. Asterix in sostanza viene visto come un vendicatore, reso quasi invincibile dalla pozione del druido Panoramix, quella stessa che aveva trasformato il grosso e un po’ ottuso Obelix, caduto da piccolo nel paiolo dello stesso stregone, in una montagna di muscoli, eternamente affamato di cinghiali. Asterix accanto a Obelix sembra un moscerino, quasi schiacciato dall’elmo alato e dai baffoni spioventi. Quando gli salta la mosca al naso (e capita spesso) il piccolo Gallo fa scattare i suoi nervi e la sua astuzia, e sconfigge tutti, anche i Romani, magari qualche volta stravolgendo la verità storica. Ma questo è un aspetto in fondo marginale, perché in effetti in tutte le storie di Asterix e compagni sia Goscinny (scomparso a 51 anni il 5 dicembre 1977) che Uderzo, oggi ottantunenne, hanno rispettato fedelmente la realtà, perfino l’urbanistica delle città, riproposte con minuzia di particolari nei disegni di Uderzo. In mezzo secolo di storie Asterix ha compiuto in pratica il giro del mondo allora conosciuto, passando dalla Spagna all’Egitto di Cleopatra, dai Normanni ai Goti, arrivando perfino nello spazio perché nel 1985 il primo satellite francese fu chiamato Asterix. E’ approdato più volte anche al cinema, in kolossal con grandi attori, da Gerard Depardieu a Roberto Benigni, a Monica Bellucci, e in molti lungometraggi animati, che alimentano periodicamente il mito di questo piccolo Gallo, che resta uno dei personaggi più riusciti del fumetto mondiale. (Articolo di Carlo Scaringi)
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