Bis: di nuovo contro Tintin in Congo?

Il signor Bienvenu Mbutu Mondondo aveva già fatto parlare di sé qualche annetto fa, quando, per la prima volta, fece causa, in Belgio, alla società Moulinsart (la società che controlla i diritti della serie Tintin) per razzismo e xenofobia, chiedendo danni e la soppressione dell'albo Tintin in Congo. Non ne aveva cavato nulla per cui ora ci riprova in Francia. A dirla tutta, la prima edizione di quell'avventura (molto naif, invero, realizzata da Hergé "per conto e sotto l'influenza diretta dell'abate Wallez", esponente di un cattolicesimo ultraconservatore e di una visione del mondo fortunatamente a noi molto lontana e purtroppo assai diffusa all'epoca) è stata poi modificata da Hergé stesso, anni dopo, proprio per far uscire il suo personaggio, ormai maturo, dal quel contesto. Per cui l'edizione che oggi si trova in libreria non è proprio quell'abisso di razzismo cui farebbe riferimento il querelante. E le ristampe anastatiche della vecchia versione (qui a sinistra) sono acquistate, di solito, da collezionisti che hanno tutti gli strumenti intellettivi per collocarla nel contesto storico e non subirne alcuna nefasta fascinazione. Periodicamente qualche libreria decide che i primi tre volumi più vecchi (che rientrano in quell'influenza citata poco sopra) della serie, devono essere collocati in sezioni adatte, insomma non dati in pasto ai bambini solo perché a fumetti, specie se privi di apposite aggiunte che chiariscano constesto storico ecc. La versione attuale modificata (qui a destra - che, comunque, è di diversi decenni fa) viene anch'essa, talora, venduta con testi aggiuntivi che spiegano e chiariscono. Insomma, anche stavolta in Francia, il querelante non sembrerebbe avere molte chance di far bruciare sul rogo quel libro. Staremo a vedere.

"Le Congolais qui avait lancé une procédure en Belgique contre cet album qu'il taxe de racisme compte lancer également une procédure devant la justice française..." Full article: click here.

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