Altan e Lo Stampatello di nuovo insieme per educare al rispetto: quello vero

Altan e Lo Stampatello di nuovo insieme per educare al rispetto: quello vero

Gli animali della collana PICCOLO UOVO è…
10 animali, 10 racconti, dieci passi verso la prevenzione al bullismo e alla violenza di genere.

L’associazione Famiglie Arcobaleno, con il contributo del Comune di Milano, sostiene un progetto di prevenzione al bullismo e alla violenza di genere nato dalla proposta didattica di Nicola Iannacone “Né vittime né prepotenti”.

Nasce PICCOLO UOVO è…, una collana di cartonati per piccolissimi, scritti da Francesca Pardi e illustrati da Altan, tesa a promuovere, a scuola e in famiglia, benessere psicologico e relazionale, l’unica vera ricetta per la prevenzione al bullismo e alla violenza di genere.

In libreria i primi quattro di dieci racconti su dieci animali che rappresentano diversi aspetti della personalità: sono già disponibili Il leone, Il Gatto, Il Pavone e La Tartaruga.

Attraverso la lettura dei racconti e attraverso giochi di ruolo e narrazioni, gli animali ci permetteranno di mantenere viva nei bambini l’integrazione e la valorizzazione di tutte le caratteristiche che rappresentano. Per i bambini è facile cogliere negli animali scelti l’essenza di queste caratteristiche, si tratta di animali/simbolo presenti da sempre nelle culture popolari di diversi paesi e in cui è molto facile identificarsi.

I brevi racconti mostrano in modo semplice, in stampatello, come ognuno di questi aspetti si può manifestare in modo positivo oppure negativo, e come ognuno ha un ruolo fondamentale nella costruzione della nostra personalità: come si dice, è l’unione che fa la forza.

La presenza di piccolo uovo, il “bambino non nato” che può essere ancora tutto e che si rispecchia di volta in volta in ogni animale, non solo supporta il meccanismo di identificazione, ma aiuta a capire che tutte le caratteristiche rappresentate dagli animali convivono dentro di noi: non siamo, insomma, solo leone o tartaruga, ma saremo a volte leone e a volte tartaruga, a seconda della situazione.

Inoltre i racconti sottolineano il valore della collaborazione e del rapporto con gli altri nella ricerca di comportamenti adeguati, e propongono il superamento di modelli maschili e femminili stereotipati: non a caso il leone è una leonessa e la tartaruga è un maschio.

Collaborazione e integrazione, piuttosto che competizione ed esclusione, sono la cifra del benessere sociale, una collaborazione e una integrazione che non riguarda solo la vita della classe – del gruppo – ma anche la vita interiore di ogni individuo, le emozioni, ciò che vive dentro il bambino. Si propone un modello educativo in cui si integrano e si valorizzano tra loro non solo i singoli individui, ma anche i diversi aspetti della personalità di ciascuno, tutti necessari all’armonia dell’insieme.

Le dinamiche del bullismo sono dinamiche di gruppo, che hanno le loro radici nei primi anni dello sviluppo; succede che alcuni aspetti della personalità diventino delle etichette che ci portiamo dietro per tutta la vita. C’è il prepotente, c’è la vittima e c’è l’indifferente, e quando incarniamo uno di questi ruoli spesso non riusciamo più a liberarcene; non riusciamo più a recuperare tutto il resto che abbiamo perso per strada.

In questo quadro si iscrivono anche i presupposti che conducono, più avanti nello sviluppo, alla violenza di genere. Il comportamento sessista e le sue derive violente, che pervadono la nostra società, sono parenti strette del bullismo, legate alle stesse dinamiche, spesso supportate da un’educazione basata su ruoli stereotipati e sul fatto che determinati comportamenti (e di conseguenza certe emozioni) siano legittimabili solo nei maschi e altri solo nelle femmine.

Non ci sono bambini bravi e bambini cattivi, ma solo bambini sereni e bambini sofferenti. Bambini che riescono a gestire e tenere insieme le proprie emozioni, e bambini che non riescono a farlo.

Quello che dobbiamo insegnare loro è a valorizzare tutti gli aspetti della personalità (e non soltanto alcuni) e a trovare l’espressione più adeguata di ognuno di questi aspetti: a volte saranno falco e a volte castoro, ma c’è sempre un modo positivo di essere falco o castoro. Avere una competenza sociale adeguata significa imparare a saper calibrare ogni caratteristica a seconda della situazione.



from WordPress http://ift.tt/2mmkM09
Vai su www.afnews.info per altre news!

Commenti