Mostra: 4 volte Paperino

Mostra: 4 volte Paperino

c.s.: WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano dedica una mostra unica e speciale a uno dei personaggi più iconici del fumetto internazionale: Paperino. Il papero con la casacca da marinaio è infatti di gran lunga il personaggio preferito dei lettori del settimanale Topolino secondo un sondaggio realizzato in occasione dell’uscita del numero 3000.

Quattro volte Paperino” si propone quindi come un percorso espositivo davvero originale che per la prima volta, attraverso l’esposizione di albi rari, giornali d’epoca, filmati, tavole originali, gadget e memorabilia davvero rare presenta al pubblico tutte le anime di questo personaggio così amato dal grande pubblico: si parte ovviamente dal Paperino classico (il papero collerico, pigro, ma anche generoso, che tutti noi conosciamo) per arrivare a Paperinik (l’eroico difensore della città di Paperopoli), PK (la versione supereroistica di Paperinik), e infine a DoubleDuck (intrepido agente segreto). Quattro anime che hanno conquistato l’immaginario tre generazioni, da quel lontano 1934 in cui Paperino si presentò al pubblico per la prima volta ad oggi con l’uscita della nuova saga di PK e l’anteprima delle nuove avventure di DoubleDuck, previste per la primavera 2017.

La mostra, allestita da WOW Spazio Fumetto dal 19 novembre 2016 al 29 gennaio 2017, è realizzata in collaborazione con la redazione del settimanale Topolino e Pixartprinting.

Il 9 giugno 1934 debutta nei cinema statunitensi il cortometraggio d’animazione The Wise Little Hen (La gallinella saggia). Basato su una fiaba molto popolare, la storia racconta di una saggia gallinella e dei suoi tentativi di far lavorare due incorreggibili pigroni, un maiale di nome Meo Porcello e un papero di nome… Paperino.

Quella di Paperino dovrebbe essere un’unica apparizione, ma in quel papero c’è qualcosa di speciale. Graficamente è molto diverso dal personaggio di oggi, ha un lungo becco e le sue mani somigliano molto alle ali di una papera, ma subito dimostra di essere un vero peperino, con un bel caratterino e tutt’altro che privo di difetti; se nella sua prima apparizione si mostra come un incorreggibile pigrone, già nel secondo cortometraggio, Orphan’s Benefit, lo vediamo fare uno dei gesti che lo renderanno famoso, saltellando e menando pugni all’aria, arrabbiato perché un gruppo di monelli sta prendendo in giro la sua performance teatrale.

Intanto, in Italia Paperino è al centro di un’evoluzione davvero unica.

Nel nostro Paese Federico Pedrocchi, scrittore, disegnatore, responsabile di tutte le testate a fumetti della casa editrice Mondadori (dove lavora dal 1935), è il primo a intuire che Paperino ha delle grandi potenzialità, intitolandogli nel 1937 una testata a fumetti e facendolo, per la prima volta nel mondo, il protagonista assoluto di storie avventurose.

Sono le premesse per la nascita della “scuola italiana” del fumetto Disney, autori del nostro Paese che, dalla ripresa nel dopoguerra, si concentreranno soprattutto su alcuni aspetti del suo carattere: costantemente bersagliato dalla mala sorte, Paperino è spesso la vittima dello zio Paperone e del cugino Gastone, sempre destinato al ruolo di perdente.

Negli anni nuove generazioni di autori hanno raccontato un altro Paperino, romantico, avventuroso, simpaticissimo, capace ogni tanto anche di vincere. Questo è il personaggio che compare oggi sul settimanale Topolino, diverso ormai dal papero pigro e sfortunato di decenni fa.

E proprio gli autori italiani, che più di tutti hanno imparato a mostrare le sfaccettature del carattere di Paperino, hanno creato le sue altre identità che vengono raccontate in mostra.

Perché si arrivi a un Paperino davvero “a tutto tondo” negli Stati Uniti occorre aspettare il 1942, quando a occuparsi delle sue storie a fumetti arriva un fumettista di nome Carl Barks.

In centinaia di storie, Barks espande il mondo di Paperino, gli crea intorno tanti altri personaggi, da zio Paperone al fortunatissimo cugino Gastone, ma soprattutto gli dona un carattere pieno di sfaccettature e contrasti, sempre più simile a quello di ognuno di noi. Nelle sue mani, Paperino si dà un gran da fare, si cimenta in mestieri insoliti che riesce a padroneggiare con maestria, prima che un colpo di sfortuna faccia fallire la sua mirabolante impresa. Ma Paperino non si perde mai d’animo, perché un grande ottimismo lo accompagna sempre.

Negli anni Sessanta, Paperino è un beniamino dei lettori nonostante sia un eterno perdente, e tantissime lettere arrivano alla redazione del settimanale Topolino chiedendo di fare finalmente vincere Paperino, almeno per una volta.

Da questo spunto nasce Paperinik, il diabolico vendicatore (1969), in una storia nata da un’idea di Elisa Penna, scritta da Guido Martina e disegnata da Giovan Battista Carpi. Nelle sue prime storie Paperino/Paperinik, in veste di ladro imprendibile ispirato a Diabolik, si prende parecchie soddisfazioni, facendo fare brutta figura a zio e cugino e diventando finalmente un vincente, almeno agli occhi dei lettori, unici depositari della sua identità segreta.

Visto il successo riscosso, le storie di Paperinik diventano un appuntamento costante, mentre il personaggio si evolve rapidamente, diventando presto il difensore di Paperopoli, un supereroe mascherato che protegge la città da malviventi e criminali, spesso salvando proprio lo zio Paperone, minacciato da Bassotti, Rockerduck e malviventi vari. Con il passare degli anni il cast si allarga, comprendendo sia altri supereroi, come Paperinika o Tuba Mascherata, sia strampalati criminali: Inquinator, Spectrus e molti altri.

Questa evoluzione di Paperinik è la base per un progetto editoriale innovativo. Paperinik diventa PK, in lotta contro crudeli alieni con l’aiuto di un’intelligenza artificiale chiamata Uno. Le storie sono molto innovative per lo stile Disney, con disegni e colori ispirati ai fumetti di supereroi.

Pubblicato sulla testata PKNA – Paperinik New Adventures, fondata per l’occasione, PK è a tutti gli effetti un personaggio diverso da Paperinik. La sua creazione è stata una piccola rivoluzione nel fumetto italiano, portando un linguaggio e tematiche più maturi all’interno del fumetto disneyano, e un modo completamente nuovo di impostare le tavole che ha fatto scuola, influenzando gli autori che oggi lavorano sul settimanale Topolino. Nelle sue nuove avventure, Pikappa combatte invasori alieni, intelligenze artificiali impazzite, pirati temporali e cellule terroristiche, in uno scenario fantascientifico completamente inedito per il fumetto Disney.

Nel 2008 invece nasce DoubleDuck, ultima incarnazione del personaggio, questa volta trasformato in un agente segreto, divertente omaggio a 007, una spia che lavora per la misteriosa Agenzia, in lotta contro la pericolosa Organizzazione. Gli autori si sono infatti ispirati a James Bond per costruire quest’ultima “faccia” di Paperino, unendo le ispirazioni della saga di Ian Fleming alle novità stilistiche introdotte con PK, proponendo una versione più seria e avventurosa rispetto alle storiche avventure in cui lavorava per i servizi segreti privati di Paperone, la PIA.

LA MOSTRA

Il percorso espositivo ricostruisce la carriera di Paperino attraverso tavole originali, giornali e libretti d’epoca, riproduzioni di albi, ingrandimenti scenografici, contributi video, documenti storici, gadget e memorabilia. Ogni sezione della mostra, ognuna curata da un esperto diverso di ogni singolo “personaggio”, è introdotta da pannelli che presentano il personaggio, il cast e le storie da leggere assolutamente per conoscerlo.

La prima sezione, curata da Luigi Bona, direttore di WOW Spazio Fumetto, è dedicata ovviamente al Paperino classico: viene raccontata la sua nascita, la sua evoluzione grafica e caratteriale e ci narra le sue avventure più famose, con particolare attenzione sulla produzione italiana, fiore all’occhiello del fumetto Disney a livello mondiale. Trovano spazio le avventure in giro per il mondo al seguito di zio Paperone, gli scontri con il litigioso vicino Anacleto e le scorribande con il cugino Paperoga, così come le tante “interpretazioni” di Paperino nei panni dei maggiori personaggi della letteratura e dell’immaginario nelle Grandi Parodie, in cui Paperino è stato di volta in volta Renzo Tramaglino o Don Chisciotte.

Grazie alla collaborazione con importanti collezionisti in mostra sarà possibile ammirare alcuni disegni originali dei grandi autori americani: Al Taliaferro, primo autore dei fumetti di Donald Duck per i quotidiani statunitensi, Carl Barks, creatore di Paperone e primo autore a indagare la personalità di Paperino, e Don Rosa, fumettista contemporaneo che si rifà a Barks per le sue avventure. Inoltre sono presenti tavole di Maestri Disney italiani come Romano Scarpa, Luciano Bottaro, Giorgio Cavazzano, Per Lorenzo De Vita, Giovan Battista Carpi e Corrado Mastantuono. Grazie all’archivio della Fondazione Franco Fossati sono esposti pezzi davvero rari come il primo numero di Paperino giornale, il primo giornale a fumetti al mondo intitolato a Paperino, insieme ad alcuni preziosi documenti storici che permettono di ricostruirne la lavorazione, tra cui il menabò (modello del giornale realizzato ritagliando articoli e stamponi delle illustrazioni) originale del primo numero e di un’altra pubblicazione in formato tascabile, mai realizzata.

La seconda sezione, curata da Luca Bertuzzi, è dedicata a Paperinik: partendo dagli esordi più cupi e noir, quando si faceva chiamare Diabolico Vendicatore e vendicava i torti subiti da Paperino, fino ad arrivare all’impavido supereroe dei nostri giorni, in cui ha spesso dovuto affrontare “minacce” assai concrete e quotidiane, dalle diete dimagranti all’inquinamento selvaggio. Sono presentati i malvagi criminali che minacciano la tranquillità di Paperopoli e gli straordinari gadget ideati dal geniale Archimede Pitagorico. Oltre a una selezione di tavole e copertine originali realizzate da Giovan Battista Carpi, Massimo De Vita e Andrea Freccero, gli autori che hanno maggiormente caratterizzato il papero mascherato e un disegno di Paperinik visto dal grande autore americano Don Rosa, sono esposti i modelli dei tenebrosi rifugi di Paperinik – tra cui Villa Rosa, residenza del ladro gentiluomo Fantomius in cui Paperino trova l’ispirazione a diventare un diabolico vendicatore – realizzati da un appassionato.

La terza sezione, curata da Alberto Brambilla, è dedicata a PK, di cui nel 2016 ricorre il ventennale e presente in pianta stabile dal 2014 a WOW Spazio Fumetto grazie al murale realizzato da Claudio Sciarrone sul muro esterno del museo, meta ormai di “pellegrinaggi” da parte dei fan, i cosiddetti Pkers. Il murale è stato realizzato in occasione dei festeggiamenti per il ritorno della saga, con una storia inedita pubblicata sul settimanale Topolino, prima di una serie di nuove avventure.

Il percorso analizza i motivi del successo di PK a partire sia dagli elementi di innovazione grafica portati nel fumetto disneyano, sia dalle tematiche più mature rispetto al classico fumetto Disney. Il ventennale viene celebrato attraverso riproduzioni giganti delle più belle copertine e inediti materiali dietro le quinte, come le prime prove colore o i bozzetti dei personaggi realizzati in fase di studio della serie. I membri del PKTeam hanno aperto i loro cassetti, mostrando disegni inediti, tavole di prova, illustrazioni originali, mock up degli albi e altri oggetti unici provenienti dalla redazione di vent’anni fa. Ciliegina sulla torta, una tavola originale di Alberto Lavoradori per PKNA #0 Evroniani, prima avventura di PK.

L’ultima sezione, curata da Riccardo Mazzoni, è riservata a DoubleDuck, il nome in codice di Paperino quando fa l’agente segreto per l’Agenzia. In mostra vengono raccontate le sue avventure migliori, con particolare attenzione ai tanti riferimenti alla saga spionistica più famosa del mondo, quella dell’agente 007. L’attenta indagine “bondiana” delle sue avventure, che comprende anche i tanti omaggi ad altri film di spionaggio e serie televisive, sarà accompagnata da una selezione di copertine originali di Andrea Freccero per le edizioni italiane e estere di DD.

Come Paperinik e PK, anche DoubleDuck ha infatti riscosso grande successo in tutto il mondo: non è quindi un caso che a lui sia dedicato il cofanetto contenente l’edizione speciale in tiratura limitata dell’albo a fumetti tedesco Lustiges Taschenbuch, accompagnato da una litografia autografata, di cui in mostra è presente anche il disegno originale.

In mostra saranno presentate in anteprima alcune tavole dalla storia “DoubleDuck Reboot” di Fausto Vitaliano e Andrea Freccero in uscita in primavera sul settimanale Topolino.

Ogni area sarà resa unica grazie a magnifici ingrandimenti su tela e installazioni prodotte dal museo in collaborazione con Pixartprinting.

Durante tutto il periodo della mostra sono previsti eventi, incontri con autori e presentazioni, che permetteranno ai fan di approfondire la loro conoscenza di Paperino.

Inoltre, durante i weekend, sono organizzati laboratori di disegno a tema, per imparare a disegnare Paperino, Qui, Quo, Qua, Zio Paperone, ma anche Paperinik, i malvagi Evroniani o DoubleDuck. Di seguito i primi appuntamenti:

Domenica 20, ore 15.30: DISEGNIAMO PAPERINO (laboratorio di disegno dai 6 anni)

Domenica 27, ore 14.00: VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA DI PAPERINO per bambini e famiglie)

19 novembre 2016 – 29 gennaio 2017

WOW SPAZIO FUMETTO
Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano
Viale Campania, 12 – Milano

Info: 02 49524744/45 – www.museowow.it – Ingresso intero 5 euro, ridotto 3 euro
Orario: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00. Lunedì chiuso

La mostra sarà chiusa nei giorni 8, 24, 25, 26, 31 dicembre e 1° gennaio



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